Onorevoli Colleghi! - Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, il 14 novembre 2006, nel rispondere presso la XIII Commissione Agricoltura della Camera dei deputati ad un atto di sindacato ispettivo concernente la progettazione e la realizzazione delle infrastrutture irrigue per l'agricoltura nelle regioni meridionali, ha riferito come sia innegabile che nella ripartizione dei fondi statali per infrastrutture irrigue di rilevanza nazionale per l'anno 2006, a causa dell'assoluta carenza di progetti «esecutivi» afferenti opere di irrigazione da ubicare nei territori delle regioni meridionali ed insulari [quelle, cioè, che nella ripartizione delle competenze attualmente esistenti presso le strutture del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali fanno capo al commissario ad acta per le attività della soppressa Agenzia per la promozione dello sviluppo nel Mezzogiorno (Agensud)], l'intero stanziamento di circa 550 milioni di euro è stato assegnato alle aree centro-settentrionali del Paese.
      Tale situazione di mancanza di un «parco progetti», già emersa negli anni precedenti e più volte segnalata alle competenti regioni e ai consorzi di bonifica interessati dal commissario ad acta, è in gran parte da ascrivere alla situazione strutturale del sistema gestionale dell'irrigazione che, nelle regioni anzidette, versa da tempo in uno stato di difficoltà finanziaria e di incertezza, anche dovuto alle frequenti variazioni di indirizzi regionali nei confronti degli organismi allo scopo preposti.
      Preso atto, pertanto, della necessità evidente di un più lungo periodo di tempo per lo sviluppo di idonee capacità programmatorie-progettuali da parte dei sistemi regionali e consortili meridionali, occorre evitare un flusso di risorse unidirezionale verso aree e sistemi più attrezzati, ritenendosi doveroso prevedere che lo

 

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Stato si preoccupi che possano presentarsi proposte che perseguano, nel contempo, gli obiettivi di ottimizzazione degli investimenti e di tempestività di realizzazione delle opere finanziate (per non parlare, poi, delle problematiche che si aprono nei confronti della politica comunitaria di sostegno alle aree in ritardo di sviluppo!).
      Così posto il problema, non può non condividersi l'opportunità di offrire un «adeguato» supporto agli enti irrigui del Mezzogiorno, attraverso un ruolo più incisivo degli uffici ministeriali a ciò deputati.
      La necessità di pervenire alla trasformazione della gestione commissariale dell'ex Agensud in una struttura che conservi, anzi ne esalti, l'elevato profilo tecnico e la snellezza operativa, e che possa con incisività ed efficacia affrontare e risolvere le problematiche del settore irriguo nelle aree sottoutilizzate del Paese, trova una soluzione appropriata nell'istituzione, prevista dalla presente proposta di legge, di un'Agenzia tecnica per l'irrigazione soggetta ai poteri di indirizzo e di vigilanza del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, che subentri al commissario ad acta (figura istituita con legge sia per la definizione delle pregresse attività dell'ex Agensud sia per l'attuazione di programmi di nuovi interventi). Da un tale approccio ne deriverebbero i seguenti vantaggi:

          1) continuità procedurale, operativa e gestionale della materia, evitando «traumatici» trasferimenti alla gestione ordinaria del Ministero;

          2) conoscenza territoriale e competenza tecnica derivante dall'esperienza maturata negli ultimi decenni nel settore;

          3) possibilità di semplificare ulteriormente l'iter approvativo con un unico parere tecnico rilasciato dalla stessa Agenzia;

          4) individuazione preliminare, d'intesa con le rispettive regioni, delle priorità oggetto di futuri finanziamenti;

          5) esercizio dei poteri sostitutivi nei casi di grave inadempienza, al fine di salvaguardare i finanziamenti assentiti;

          6) autofinanziamento della struttura.

      Tale ultimo aspetto costituisce ulteriore stimolo all'efficace azione della struttura che trae il proprio sostentamento proprio dall'effettiva e tempestiva realizzazione degli interventi.
      Tale proposta può risultare certamente gradita alle regioni, come alcuni assessorati competenti per l'agricoltura particolarmente attenti alle questioni enunciate hanno di fatto manifestato, intravedendo in una struttura snella dalle elevate caratteristiche tecniche un utile interlocutore capace di sviluppare un'azione congiunta e condivisa.
      Con riferimento alle ipotesi della soppressione della figura straordinaria del commissario ad acta per le attività dell'ex Agensud e dell'eventuale passaggio alle strutture ordinarie da effettuare nell'ambito del disegno di riordino del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, si prospetta una possibile soluzione con realistici tempi e modalità attuative che consente il raggiungimento dell'obiettivo senza penalizzazioni per l'operatività della struttura che, per le diverse e delicate attività in corso, potrebbero avere ripercussioni onerose per i soggetti interessati e per il bilancio pubblico.
      Per chiarezza occorre brevemente richiamare le attuali competenze attribuite per legge al commissario ad acta: con la soppressione dell'Agensud, dapprima le competenze in materia di acqua irrigua (decreto legislativo n. 96 del 1993) e poi quelle dei progetti promozionali in agricoltura (decreto-legge n. 32 del 1995 convertito dalla legge n. 104 del 1995) sono transitate all'allora Ministero dell'agricoltura e delle foreste.
      Dopo un'iniziale gestione di tali attività da parte della Direzione generale del Ministero, al fine di assicurare la ripresa delle attività in essere, è stata introdotta con il citato decreto-legge n. 32 del 1995 la figura del commissario ad acta per la gestione di tutte le attività attribuite al Ministero già di competenza dell'ex Agensud (iniziative pregresse).
      Con successive normative sono state attribuite allo stesso commissario ad acta ulteriori competenze in materia di infrastrutture

 

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irrigue di rilevanza nazionale nelle aree sottoutilizzate (decreto-legge n. 244 del 1995, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 341 del 1995), di forestazione nella regione Campania e valorizzazione dei prodotti agricoli tipici meridionali (legge n. 266 del 1997, decreto-legge n. 180 del 1998, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 267 del 1988, e delibera CIPE n. 132/99 del 6 agosto 1999, pubblicata nel supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 255 del 29 ottobre 1999) e, in ultimo, gli interventi in relazione a situazioni di crisi (decreto-legge n. 182 del 2005, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 231 del 2005) (nuove iniziative).
      Occorre pertanto distinguere le attività della struttura commissariale per le iniziative (pregresse) ereditate dall'intervento straordinario soppresso, dai nuovi compiti, propri ora dell'attuale Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, attribuiti per legge alla stessa struttura commissariale per evidenti motivi di continuità in relazione al livello di conoscenza e di competenza pluriennali sulla materia. Quest'ultima parte dell'attività ha assunto nel tempo un peso preponderante, come dimostrato dalle assegnazioni in termini di risorse finanziarie.
      Le attività della struttura commissariale, con riferimento agli impegni assunti e alle rispettive residue erogazioni previste, sono di seguito schematicamente riepilogate:

Iniziative pregresse

    
Attività
Dotaz. finanz. originaria
(mil. di euro)
Dotaz. finanz. residua
(mil. di euro)
A
Progetti irrigui ex Agensud
537
172
B
Progetti promozionali ex Agensud
331
7
(verifiche in corso)

Nuove iniziative (impegni assunti)

    
Attività
Dotaz. finanz. originaria
(mil. di euro)
Dotaz. finanz. residua
(mil. di euro)
C
Interventi irrigui di rilevanza nazionale
1.042
552
D
Valorizzazione prodotti agricoli tipici
  261
  43
E
Forestazione regione Campania
    68
  10
F
Interventi situazioni di crisi
    78
  48
 

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      La dotazione finanziaria complessiva per infrastrutture irrigue di rilevanza nazionale attribuita al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali è di oltre 1,6 miliardi di euro.
      Riguardo a tali attività, per una dotazione finanziaria complessiva di oltre 2.317 milioni di euro, dei quali 800 milioni di euro ancora da erogare, il commissario ad acta gestisce sei capitoli di spesa, liquida mediamente ogni anno più di 50 milioni di euro, produce oltre 1.000 atti ed emana circa 350 decreti commissariali.
      In conclusione, la proposta di istituire l'Agenzia per l'utilizzo delle risorse idriche in agricoltura trae origine fondamentalmente da tre ragioni principali:

          1) la necessità di non ripetere l'esperienza vissuta a suo tempo con la chiusura degli organismi dell'intervento straordinario, che provocò l'effetto di un blocco, per lungo tempo, degli investimenti, e finanche delle opere in corso di esecuzione, essendo i moduli procedimentali di quegli organismi nettamente diversi da quelli delle strutture ordinarie e tenuto conto della grande mole di interventi in essere. In altri termini, si tratta di prevedere un adeguato periodo di «phasing out», ovvero di sostegno provvisorio, durante il quale il commissario ad acta potrebbe continuare ad operare contestualmente all'avvio del nuovo assetto nel quale, data l'autonomia dell'Agenzia, proseguirebbero a trovare applicazione criteri operativi più snelli ed efficaci rispetto a quelli vigenti nelle ordinarie strutture ministeriali;

          2) il «bisogno», fortemente avvertito nelle regioni meridionali ed insulari, di riferimento «tecnico» di tipo programmatico e pianificatorio come propria interfaccia, oltre che di particolare agilità operativa una volta che le opere sono in corso di esecuzione, constatato che ancora oggi permane un notevole divario nel livello di efficienza tra le strutture pubbliche (enti concessionari: in genere consorzi di bonifica o enti irrigui) coinvolte nei processi di realizzazione di infrastrutture irrigue in tali regioni rispetto a quelle delle regioni centro-settentrionali: ne è, purtroppo, prova il fatto che la ripartizione dei fondi assegnati con la legge n. 266 del 2005 (legge finanziaria 2006) per l'intero territorio nazionale ha visto un'assegnazione nulla per le regioni meridionali, per carenza di progetti di livello esecutivo, e ciò nonostante i continui e pressanti segnali da lungo tempo inviati dagli uffici commissariali e dalle stesse autorità politiche centrali in merito alla necessità di costituzione di un qualificato «parco progetti». Appare allora indispensabile un'azione di maggiore incisività su tale problematica, azione che non può che operarsi tramite assistenza e affiancamento tecnico alle strutture di quelle regioni, difficilmente realizzabile da parte di ordinari uffici ministeriali;

          3) l'esigenza di elevare il rapporto tra benefìci e costi degli investimenti irrigui nelle regioni di cui trattasi, necessariamente di carattere pluriennale, che può soddisfarsi soltanto mediante un'accurata pianificazione e valutazione delle opere proposte dai consorzi di bonifica ed irrigazione (coincidenti, come detto, con i soggetti attuatori delle stesse, sin dai tempi dell'intervento straordinario), le cui condizioni organizzative non sono tali da consentire loro di svolgere appieno la funzione programmatoria; ne discende un ruolo indispensabile di «organizzazione e studio» che si ponga l'obiettivo di pervenire a un piano-programma - condiviso con le regioni - che permetta di evitare per il futuro l'attuale metodologia di assegnazione dei fondi che, in totale assenza di un tale strumento-guida, vede premiare non le proposte più vantaggiose per l'interesse pubblico bensì solo quelle che «hanno i progetti pronti». La strutturazione di un'agenzia, i cui costi operativi, peraltro ridotti, possono essere coperti sia mediante gli stanziamenti del Comitato interministeriale per la programmazione economica già operanti per funzioni di assistenza tecnica per i soggetti destinatari delle risorse, sia tramite una modesta percentuale delle somme stanziate per le realizzazioni, e quindi senza oneri aggiuntivi per l'erario, corrisponderebbe pienamente alla segnalata esigenza.

 

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